Le Famiglie Orsini e Odescalchi
LA FAMIGLIA ORSINI
Lo stemma della casata è bandato d'argento e di rosso; al capo del primo caricato d'una rosa di rosso, sostenuto di una trangla cucita d'oro, caricata di una anguilla serpeggiante in fascia di verde.
Famiglia romana principesca e papale. Il primo antenato è Orso di Bobone della famiglia del papa Celestino III (1191-1198). Nella seconda metà del Duecento sono esponenti di parte guelfa contro i ghibellini Colonna.
Fra gli Orsini ci furono geniali capitani, archeologici, prelati, cardinali, tra cui Gian Battista eletto da Sisto IV, Matteo Rosso Gentile (1262), detto il Grande, che sconfisse le truppe imperiali divenendo padrone assoluto di Roma per circa due anni con la carica di Senatore e Napoleone che fu Gonfaloniere della Chiesa; a costui si deve la costruzione del Castello Odescalchi di Bracciano iniziata nel 1470 che venne portata poi a termine dal figlio Gentil Virginio nel 1485.
Ebbero un palazzo costruito sopra il Teatro Marcello dai papi. Nel loro palazzo si può vedere la rosa degli Orsini. Nella Chiesa Trinità dei Monti vi sono due cappelle Orsini e il monumento a Cecilia Orsini.
Nel Cinquecento furono la casata più nota per censo ed estensione.
LA FAMIGLIA ODESCALCHI
Lo stemma della casata racchiuso tra le chiavi di San Pietro nell'emblema di Innocenzo IX
Originaria di Como e divisa in due rami: gli Odescalchi e gli Erba. Benedetto Odescalchi divenne papa con il nome di Innocenzo XI e trasferì la famiglia a Roma. Fu proclamato "beato" da Pio XII nel 1956. Le sue spoglie si trovano nel mausoleo sotto l'altare di San Sebastiano nella Basilica di San Pietro. Investì il nipote Livio (1652-1713), figlio del fratello Tommaso, del Ducato di Ceri; Livio si segnalò nell'assedio di Vienna (1683) e nella guerra contro i Turchi e acquisì così per merito dall'imperatore Leopoldo I il titolo di Principe del Sacro Romano Impero nel 1689 e l'investitura dei ducati di Sirmio in Ungheria e di Sava in Slavonia nel 1697.
nel 1712 Carlo VI lo nominò Grande di Spagna. Nel 1687 Livio acquistò dagli Orsini il Castello e i possedimenti di Palo e nel 1696 il castello di Bracciano. A Palo fece costruire la palazzina della "Posta". Fece ediificare varie chiese, tra cui quelle del Borgo di Palo, di Vetralla e di Pisciarelli vicino Bracciano.
Livio non ebbe figli e istituì suo erede il nipote Baldassarre Erba, ricongiungendo così stabilmente le due casate Odescalchi-Erba.
In Italia e in Ungheria, gli Odescalchi furono prelati, magnati, uomini di mondo.
Nei tempi moderni si ricordano:
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Baldassarre II, Duca di Ceri (1748-1810) fondatore dell'Accademia degli Occulti;
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Carlo (1786-1841), predicatore illustre, che rinunciò al cardinalato (1838) per farsi gesuita;
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l'archeologo esploratore Luigi che fu anche istruttore delle truppe del pascià d' Egitto e nel 1840 pubblicò una notevole opera su Menfi e i faraoni;
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Baldassarre e Ladislao Odescalchi (fondatore della città di Ladispoli nel 1888), figli di Livio III.
Ferdinand Voet - Livio Odescalchi (1652-1713)
A. B.
A. Ladislao Odesclachi
B. Baldassarre Odescalchi: deputato e senatore del Regno.