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La Struttura

 

 Torre Flavia risulta costruita in cementizio rivestito da una cortina di mattoni rossi e giallo arancio, spessi circa 4-5 cm, inquadrata dai blocchi di calcare e dalle cordonature della scarpa e del terrazzo superiore.

La sua base a scarpiera delimitata da una cordonatura in calcare è costituita da notevoli fondazioni in cementizio con scapoli irregolari di vari materiali lapidei misti a frammenti di laterizi, tegole e alcuni marmi di epoca romana. Risulta possibile che alcune delle mura di fondazione della torre possano essere state costruite, in alcuni punti, posandole direttamente su strutture di epoca romana.

Essa rientra nella tipologia delle torri costiere che vennero costruite o restaurate con le nuove caratteristiche strutturali imposte dall’architettura militare dalla metà del XVI secolo. Il loro compito era quello di ospitare pesanti armi da fuoco e di essere difficilmente attaccabili dalle artiglierie nemiche. La stessa forma quadrata, disposta a bastione con uno spigolo orientato in maniera obliqua rispetto al mare serviva a ridurre l’effetto dei proiettili che potevano arrivare a colpire solo di sbieco le sue pareti.

Il piano terra, ad esempio, non era accessibile dall’esterno e si pensa fosse un’area adibita a magazzino per i viveri e il deposito di pezzi di artiglierie; al suo interno vi era una cisterna di raccolta dell’acqua dolce, i cui resti ancora sono visibili.

Dopo il 1781,  fu aperto un ingresso al pianterreno sul lato rivolto a terra,  al di sotto di quello originario che era costituito da una porta rettangolare raggiungibile tramite una rampa di scale esterna in legno e metallo, quest'ultima modificata più volte nel corso degli anni: la scala in legno fu sostituita in seguito da una scala in parte in muratura che si interrompeva a circa due metri da essa per maggiore sicurezza; un piccolo ponte levatoio permetteva, quindi, l'accesso alla torre. Solo dopo la metà del XIX secolo, il ponte mobile venne sostituito da una passerella fissa.

La torre aveva altri due piani collegati tra loro da scale interne in muratura; qui alloggiava la guarnigione che si posizionava, quindi, il più vicino possibile alla terrazza superiore dove vi erano  le artiglierie. Le camere erano quadrangolari e voltate a botte; avevano camini in muratura e  piccole finestre rettangolari di cui due sulla facciata rivolta a sud e una verso l’entroterra e due sul lato nord.

Da alcuni reperti fotografici, si riscontra l’esistenza di una targa rettangolare inserita nella cortina muraria al di sopra della porta d’ingresso della torre di cui non si conosce né il contenuto né l'autore.

Il terrazzo superiore, detto Piazza d’Armi, era dotato di quattro grandi torrette angolari, voltate a cupola per rendersi meno attaccabili dai proiettili; anch'esse avevano delle finestrelle di osservazione. La torretta sul lato nord verso il mare è probabile che fu eliminata in seguito, dato che non è più visibile nelle fotografie documentarie dei primi anni Trenta.
 Al di sopra della torretta sita sul lato meridionale verso il mare vi era una fornacella da segnalazioni.

Sul lato opposto vi era, invece, una struttura ospitante la campana di segnalazione.

 

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